lunedì 16 novembre 2015

A Good Day for a Swim

In O zi buna de plaja (2008) c’è un forte senso di desolazione che viene decretato dalle prime tre, ma facciamo anche quattro, immagini montate sequenzialmente: una spiaggia deserta, una stazione di servizio dove l’unica auto a muoversi è quella della polizia proprio di fronte al camioncino giallo, un incrocio altrettanto disabitato (e il dettaglio di due gambe in calze a rete da cui cola un liquido dall’intuibile provenienza). In questo contesto di assoluto abbandono illustrato con poche e semplice istantanee non sorprende nemmeno tanto la totale anarchia di tre ragazzetti imberbi che scorazzano selvaggiamente per le strade spopolate e trasformano una gita al mare in un sadico parco giochi.

Il regista rumeno Bogdan Mustata, autore che nel 2013 si proporrà nel lungo con Lupu, fornisce senza ricorrere ad uno spiegazionismo svilente un quadro di adolescenza deviata che non vuole essere parabola né bigino di morale educativa; la sottigliezza del cortometraggio sta proprio qui: nell’indipendenza dai perché, dalle ragioni sociali (comprensibili [ricordiamo che siamo in Romania], ma per fortuna non teatralmente esplicitate), dalla stigmatizzazione dei comportamenti, al contrario si fa mezzo in un mondo che va preso per come è dove dei poco più che bambini sono delle divinità maligne che giocano con la vita (quindi la morte, e a quanto pare anche con l’amore: “vi dichiaro marito e moglie”) di adulti che nulla possono. Se tutto ciò possa rappresentare un fatto traslabile al di fuori del cinema è un dubbio che rimane insoluto, sta allo spettatore immaginare la scomoda risposta.
Orso d’Oro di categoria a Berlino 2008.

1 commento:

  1. Dio esiste, ma ogni tanto dorme: i suoi incubi sono la nostra esistenza.

    (Ernesto Sabato - Sopra eroi e tombe)

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