martedì 3 marzo 2009

Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera

Fin dal titolo si comprende la struttura circolare di questo film grandioso. Si badi bene però, le stagioni non hanno una loro consequenzialità temporale, ma rappresentano le stagioni della vita.
La primavera è l’innocenza del bambino che esplora il mondo con tutta la curiosità che gli appartiene.
L’estate è l’adolescenza con l’incendio di passione che divampa nel giovane discepolo.
L’autunno segna l’età adulta con i suoi dolori, errori ed orrori.
L’inverno è la morte.
Infine, ritorna la primavera, e tutto ricomincia.

Non basteranno di certo le mie parole per descrivere la bellezza di una palafitta adagiata sulla superficie di un laghetto. E non basteranno nemmeno per spiegare di come delle porte aprano mondi infiniti che non hanno pareti.

Una barca, un gatto, un sasso.
Due uomini.
E poi l’acqua, l’aria, la terra ed il fuoco.
Non c’è altro. Eppure c’è tutto.

Una visione essenziale.

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