sabato 21 giugno 2008

Saffo e Priapo

Due ricche donne si abbandonano ai piaceri della carne sopra un divano, la cameriera le coglie sul fatto e viene punita dalle due con una dose di sculacciate,i lamenti di quest’ultima attirano l’attenzione di un pio abate che passava di lì. Il frate consola la donna con metodi poco ortodossi, una volta addormentatosi subisce però la vendetta della cameriera che gli infila un bel dildo nel deretano.

Erotismo d’annata per questo corto la cui realizzazione è attribuita a Gabriele d’Annunzio, anzi si dice che il frate sia impersonato dal poeta stesso.
Essendo un film muto ogni tanto compaiono delle didascalie che spiegano le scene: “Le tue labbra sono margini di una ferita ardente.” Oppure: “I tuoi seni sono due scudi dalle punte aguzze.” Ma anche: “La tua natura è un fiume di porpora colmo di miele.” Senza dimenticare: “ L’umida grotta marina ove si frange l’onda del piacere mio”. Che poesia!
Ricapitolando: c’è una scena lesbo, un accenno di “submission”, un rapporto tra un prete e una donna ed una penetrazione anale, il tutto in 12 minuti girati nel 1911… mica male vero?
Ancora un grazie a Trashopolis per la segnalazione.

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