martedì 22 aprile 2008

John Rambo

Mai visto un film di Rambo in vita mia prima di questo, non so se sia un bene oppure un male, di conseguenzail mio è un giudizio “monco” perché mi saranno sfuggiti dei rimandi alle pellicole del passato.

Il Rambo del nuovo millennio è un signore di 60 anni tirato a lucido per l’occasione, con mascella di marmo e vene “autostradali” in gran spolvero. Un po’ disilluso dal mondo che lo circonda, lo si capisce dal dialogo che ha con la bionda, dopo i (ne)fasti del passato vive cacciando serpenti per un teatrino. Ma sotto quell’ammasso di fibre muscolari oramai un po’ allentate batte ancora un cuore da guerriero, d’altronde lo dice lui stesso che “quel che facciamo è quel che siamo”. E lui è un soldato, punto e basta. Un soldato super-cazzuto però. Penso che il copione di Stallone non sia stato più lungo di due pagine, nell’ultima mezz’ora non spiccica parola, a direil vero nessuno parla, a parte le urla strazianti di qualche malcapitato, però questo è un action-movie e le parole devono lasciare spazio alle pallottole, non ci sono cazzi.
Infatti accade proprio questo, per un’ora e venti non si assiste altro che ad un Piedigrotta versione tailandese dove saltano in aria pezzi di carne umana come fossero grilli. Una sorpresa piacevole è stata la presenza di scene estremamente violente ed estremamente ben girate, su tutte l’apocalittica sequenza finale, che avrei preferito un po’ meno lunga, in cui John Rambo fa un macello con la mitragliatrice.

Non sono un grande esperto di film d’azione ( non lo sono proprio in generale) ma i personaggi mi sono sembrati perfettamente calzanti con il film, non credo che in pellicole di questo genere ci sia bisogno di una particolare introspezione dei vari attori, e Stallone è bravo a farci costruire un’idea su tutti gli interpreti senza approfondire troppo il loro “personaggio”, anzi, per quanto riguarda il cattivo di turno, quello con ray-ban e baffetti, lo si odia pur non sentendolo mai aprire bocca.
Per il resto c’è da segnalare qualche immagine reale di alcune guerre, molto simile alla scena in Cannibal Holocaust (1980) quando il direttore della tv mostra un documentario al giornalista, e mi è tornato in mente il film di Deodato anche quando viene ripreso lo sterminio nel villaggio.
Nota di merito a Rambo che riesce a pescare con l’arco, ma come caspio fa?
La lunga strada che lo riporta a casa lo fa uscire di scena, è la fine gloriosa di un simbolo del cinema e non solo. I crediti finali durano più di dieci minuti.

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