sabato 24 novembre 2007

Apnea


Trattieni il fiato.

Ricordati di quando spiavi i tuoi genitori fare l’amore, guardavi dal buco della serratura e intanto ti masturbavi, poco prima di venire ti fermavi un attimo e poi continuavi fino a quando non sentivi l’orgasmo di tuo padre, allora venivi anche te, che una volta hai rischiato anche di farti beccare perché nella foga hai scontrato la porta della camera. Al mattino il tuo sperma stava ancora sul muro, tu dicevi che era l’umidità. Hai sempre illuso i tuoi genitori, provavi ad essere un bravo ragazzo ma non ci riuscivi, cosa facevi con la figlia della colf? Cosa facevi nei bagni della scuola media con i tuoi compagni? Cosa facevi con il tuo insegnate di lettere alle superiori?
Ricordati di quando sei entrato in facoltà per la prima volta e l’ hai vista, non ti piacevano molto le donne, le consideravi troppo isteriche e fragili, ma lei la vedevi diversa. Ti stavi innamorando per la prima volta nella tua vita e avevi paura. Ricordati anche del suo ragazzo, ti stava sul cazzo a prescindere, qualunque cosa facesse o dicesse, che poi quella volta che lo hai buttato giù dal ponte un po’ ti è dispiaciuto. Così pensavi che lei sarebbe stata tua, ed invece si allontanò per sempre da te.
Ricordati il primo giorno di lavoro, non era male fare il bidello in un asilo, i bambini ti mettevano allegria con la loro innocenza, li invidiavi perché erano felici. Anche tu volevi esserlo, e ci riuscisti, proprio grazie a loro. Cosa facevi nel magazzino delle scope con loro? Dicevi che era un gioco. Ti credevano.
Ricordati che correvi su per le scale, dietro di te un uomo. Tu sapevi perché ti stava inseguendo. Ricordati una porta, lassù in cima, ed il tetto. Davanti a te avevi l’uomo, dietro il baratro.
Non sapevi di chi fosse il padre, che poi non era molto importante, ogni bambino era uguale per te.
Ricordati che hai guardato di sotto.
Ricordati il vuoto, l’aria che ti sbatteva in faccia, il cielo sopra i tuoi piedi.

Ricordati tutto questo.

Respira, per l'ultima volta.

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